Usando una corretta, ma comunque semplice definizione medica, per contraccezione si intendono dei metodi o dei dispositivi utilizzati per prevenire il concepimento, utilizzati da entrambe i sessi. Analizzandole dal punto di vista femminile, queste “metodologie” sotto elencate
Sono indubbiamente i contraccettivi più diffusi in Europa. Si assumono sotto diverse forme:
La pillola: questo contraccettivo si assume per bocca, sotto forma di compresse quotidiane. Essa contengono ormoni (estrogeni e orogesterone) che permettono di bloccare l’ovulazione. A seconda del dosaggio degli ormoni possiamo distinguere:
la pillola combinata (contenente progesterone ed estrogeni)
la pillola progestinica (contenente solo progesterone), raccomandata in caso di rischi cardiovascolari.
Tra gli effetti collaterali, possiamo osservare un aumento di peso, spotting, emicranie e dolori al seno. Questo metodo è efficace al 99%, anche se esistono alcune controindicazioni (fumo, diabete, colesterolo alto). Esistono molteplici tipi di pillola, che variano a seconda delle esigenze. Seguendo la profilassi medica adeguata, si trova quella che maggiormente si addice alle proprie esigenze.
L’iniezione di progestinici: consigliata a coloro che non sopportano la pillola, l’iniezione intramuscolare di progesterone va effettuata una volta al mese. Unico effetto collaterale: provoca spesso un’irregolarità nel ciclo.
L’impianto sottocutaneo: inserito nel braccio tramite una piccola operazione in anestesia locale, l’impianto ha un’efficacia di 3 anni e diffonde il progesterone senza interruzione. E’ efficace quanto la pillola ma più economico: ha pero’ tutti gli effetti collaterali di quest’ultima.
L’anello contraccettivo: allo stesso tempo flessibile e facile da inserire in vagina, libera costantemente degli estrogeni e del progesterone, per tre settimane. Basta toglierlo per provocare le mestruazioni e aspettare una settimana prima di inserirne un altro. Un altro vantaggio: contenendo meno ormoni, provoca effetti collaterali più leggeri.
Il cerotto transdermico: poco più grande di un francobollo, il cerotto libera degli ormoni che penetrano attraverso la pelle, per una settimana. Dopo tre cerotti, basta saltare una settimana per avere il ciclo. Gli effetti collaterali sono gli stessi della pillola con in più una piccola infiammazione della pelle nel punto dove è il cerotto è stato incollato.
La spirale: è un dispositivo intrauterino (IUD), a forma di T. Si inserisce nell’utero dove rimane per vari anni. Esiste in versione semplice o con aggiunta di progestinici, ed è adatto soprattutto per le donne che hanno già avuto un figlio. Il vantaggio: evita gli effetti collaterali della pillola e permette a certe donne di veder diminuire un flusso troppo abbondante.
Il diaframma: questa calotta di lattice va inserita prima di ogni rapporto, associandola a degli spermicidi (sotto forma di spugnette, gel, creme o supposte). Permette di evitare alcune MST come il gonococco e la clamidia. Ma attenzione, questo metodo è affidabile solo al 92%.
Molto utilizzati nel secolo scorso, sono tecniche che si basano sul controllo dell’atto sessuale.
L’astinenza durante il periodo fertile: una volta stabilito il periodo dell’ovulazione, la coppia evita di avere rapporti sessuali in questi giorni, o, almeno, rapporti sessuali. Il calcolo puo’ essere fatto con un calendario, misurando la temperatura corporea, a seconda delle modifiche dello striscio cervicale o della variazione ormonale nelle urine.
Anche se non ci sono controindicazioni, questi metodi sono spesso inefficaci.