La biostimolazione intradermica vulvo-vaginale è una procedura che permette di iniettare nel derma dei principi attivi utili per riattivare i naturali processi biologici di riparazione cellulare. Ha lo scopo di aiutare a recuperare e a mantenere la giovinezza e l’elasticità dei tessuti.
Questa procedura migliora l’idratazione, il turgore delle mucose e aumenta la tonicità e l’elasticità dei tessuti grazie all’effetto sulla stimolazione della crescita dei fibroblasti, sulla produzione di collagene e sull’aumento di acido ialuronico.
Perché una terapia iniettiva?
La penetrazione dei comuni farmaci per via cutanea e/o mucosale non permette di far raggiungere ai principi attivi la profondità del tessuto e la sede dei processi riparativi.
La terapia iniettiva veicola i principi attivi direttamente nello spazio del derma, per rendere i principi attivi disponibili ai processi riparativi proprio dove sono danneggiati e dove avviene l’invecchiamento cutaneo.
Quali patologie cura la biostimolazione intradermica?
Come funziona il trattamento?
Si tratta di una procedura ambulatoriale, non invasiva, della durata di 5-10 minuti. La somministrazione avviene mediante un ago sottile iniettando la soluzione nel derma.
Per eliminare al massimo la sensazione di puntura viene applicato un anestetico locale in crema sulla zona da trattare pochi minuti prima della procedura.
Quali risultati posso aspettarmi di ottenere?
I risultati possono essere percepiti già dalla prima applicazione, si ottiene il massimo beneficio dopo il primo ciclo di trattamento che generalmente è di 4-5 sedute distanziate di 15 giorni l’una dall’altra.
La sensazione di turgore dei tessuti è uno dei primi effetti che la paziente percepisce, poi si acquisirà una maggiore elasticità dei tessuti con minore fragilità, riduzione delle fissazioni e del dolore durante e dopo i rapporti.
Ci sono controindicazioni al trattamento con biostimolazione genitale?
Il trattamento non può essere effettuato su aree in cui sono presenti processi infiammatori o infettivi acuti, è controindicato in corso di gravidanza e allattamento.
Vanno valutate con il ginecologo le singole situazioni di patologie croniche e di pazienti in corso di terapie antiaggreganti.